Don’t Stop Believing: Il Sogno Australiano Può Tornare ad essere Realtà

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Ti ricordi la sensazione di quando eri piccolo e la mamma ti metteva in punizione, allora passavi il pomeriggio in casa a guardare dalla finestra gli amichetti che giocavano felici e spensierati? Come se non bastasse hai visto il bambino o la bambina che più odiavi fregarti la tua crush dell’epoca.

Ecco, per molti di noi è stato un vero e proprio deja-vu durato più di un anno: costretti in casa dalla pandemia, c’è chi si è reinventato chef ma scambia ancora lo zucchero a velo con il bicarbonato, chi ha riscoperto i piaceri del limoncello dopo pranzo, chi ne ha approfittato per fare il rewatch di Beautiful per poi mollare perché va bene tutto, ma così era davvero troppo.

Tutto questo vedendo chi, dall’altra parte del mondo, era libero di uscire. Ma non per portare fuori il cane per la quindicesima volta in mezz’ora. Gli italiani che vivono in Australia si sono goduti tutte le bellezze che la “Terra dei Canguri” ha da offrire.

Ve ne dobbiamo veramente elencare alcuni? E va bene, ma non dite che non vi avevamo avvertito. Le bellissime spiagge, la Grande Barriera Corallina, città piene di vita e divertimento, i road trips per gli sterminati parchi, la natura selvaggia e incontaminata poco lontana dalla grande metropoli, vedere Koala, Canguri, Quokka (se davvero non avete idea di quanta serenità può regalare un Quokka vi consigliamo di rimediare adesso), i fratelli Hemsworth e Margot Robbie… ah no, loro no, ma non è questo il punto.

Il punto è che per molti il sogno australiano sembra rimanere per sempre un sogno, e si potrebbe pensare di non poter più cogliere tutte le opportunità che questa meravigliosa terra ha da offrire. Più che un sogno quindi, un incubo. Per fortuna dopo gli incubi sempre c’è la sveglia, e noi siamo qui per questo. Il Covid-19 ha cambiato tantissime carte in tavola in Australia, portando con sé una moltitudine di conseguenze, non ultimo lo svuotamento delle città.

Molti hanno avuto paura, hanno comprato il primo biglietto, fatto le valige e sono scappati per tornare nei luoghi dove sono nati e cresciuti per potersi ricongiungere alla propria famiglia. Altri sono stati letteralmente cacciati via, con il Governo che affermava non avrebbe più erogato nessun tipo di sussidio ai non residenti e per chi non avesse abbastanza soldi per sopravvivere almeno un anno, quello era il momento migliore per andarsene.

Un sottile ma coinciso ‘’avvertimento’’, detto con il tono del nutrizionista che ti consiglia di metterti a dieta dopo le feste di Natale. Tutta questa improvvisa emigrazione ha fatto sì che la forza lavoro, soprattutto nel mondo dell’hospitality, diminuisse drasticamente al punto che, dopo il primo lockdown, tutti erano alla ricerca di nuovo staff che purtroppo non si riusciva a trovare. Questo caos generale ha mandato in crisi il mondo dell’hospitality, facendo affiorare richieste d’aiuto rivolte al Governo, che il 21 Giugno 2021 ha finalmente deciso di rispondere alle forti richieste di molti ristoratori.

Risultato? Sono stati aggiunti al PMSOL (Priority Migration Skilled Occupation List) 21 nuove figure lavorative tra cui l’occupazione da Chef. Questa Priority List fino allo scorso anno era composta da sole 17 professioni mentre oggi se ne contano 44, tra le ultime aggiunte il Software Engineer e il Veterinario. Tutte le occupazioni in questa lista sono delle figure altamente ricercate ed il Governo permette agli employers di poter sponsorizzare queste figure dall’estero dando loro la possibilità di raggiungere il Paese nonostante la chiusura dei confini per i non residenti. Questo significa anche un esito positivo della successiva richiesta di “extemption”, perché già lo sappiamo che vorrete rimanere.

Cosa significa questo nel concreto se la vostra professione rientra nella lista e state valutando l’idea di cambiare vita per ricominciare in Australia? Che dovrete avere dei requisiti minimi per poter usufruire di uno sponsor (saper distinguere lo zucchero a velo dal bicarbonato potrebbe essere un ottimo inizio), ma anche una valigia capiente perché lo sappiamo che avete centinaia di scarpe da portare con voi. La vita è troppo breve per non vedere mai un Quokka da vivo.

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