Working Holiday Visa: tutte le stronzate alle quali NON dovete credere!

working holiday visa - Vado a vivere in Australia
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In un precedente articolo abbiamo spiegato, o per lo meno ci abbiamo provato, tutto ciò che c’è da sapere relativamente al famoso visto working holiday visa. Qualora non lo abbiate ancora letto, prima di proseguire con la lettura di quanto segue, vi invitiamo a fare un salto su “Working Holiday Visa… Tutte le info necessarie! cliccando qui.”

Abbiamo spiegato quanto sia semplice ottenerlo, e i diritti/doveri ai quali adempiere, è stato quindi specificato che vi darà modo di soggiornare in Australia per un massimo di 365 giorni e che potrete lavorare per lo stesso datore di lavoro per un massimo di 6 mesi. La copertura assicurativa poi, è inclusa per i primi 6 mesi con medicare grazie ad un accordo bilaterale stipulato con l’Italia.

Ora, sembrerebbe tutto perfetto e molti di voi avranno già iniziato a preparare la valigia per via del desiderio immane di partire il prima possibile. Beh, calmate un attimo i bollenti spiriti e prendetevi 5 minuti per leggere quanto segue, come già detto, non vogliamo demotivare nessuno, ma solo aprire gli occhi su alcuni aspetti che molti di noi ignorano, a volte per via del fatto che la maggior parte degli articoli a riguardo non affrontano mai i “contro”, altre volte perchè temiamo che leggere qualcosa di “sconveniente” possa affievolire la nostra voglia di volare via. Ma procediamo con ordine…

NON PREOCCUPATEVI DEI SOLDI, IN AUSTRALIA TROVERETE LAVORO IMMEDIATAMENTE

working holiday visa - vado a vivere in AustraliaRagazzi l’Australia è cara, carissima paragonata agli standard europei! Qui si paga tutto e profumatamente, ogni bene, ogni servizio, non esiste l’amico che ti ripara l’auto o il fornaio che ti regala un panino (ammesso che esistano ancora in altre parti del mondo). Quindi, non fatevi passare per la mente di venire con 2 spiccioli, magari necessari ad acquistare il biglietto di ritorno, se nel giro di 3 settimane non riuscirete a trovar lavoro sarete costretti a scappare via con 2 dollari in tasca.
Mettete in conto di dover sopravvivere un mese senza lavorare, escluso il costo del volo e del visto, una settimana in ostello , il più brutto, sporco e sudicio vi costerà almeno $150/settimana, quindi un mese costerà più di $600. Avrete bisogno di una sim card con del traffico per cercare lavoro, la quale vi sarà utile anche per i contatti con i vostri amici, un’amaysim con 40 GB di traffico e un buon numero di minuti e messaggi inclusi vi costerà sui $30 per un mese. Immagino poi vogliate mangiare, calcolate che una buona pizza italiana costa almeno $20-22, una birra al pub $6-9, quindi un pasto medio (decente) almeno $35, se poi volete sopravvivere tra Domino’s e McDonald’s almeno $12 a pasto vanno calcolati; quindi circa $1000 al mese vanno calcolati solo per nutrirvi, decisamente meno se disponete di una cucina. Una settimana di trasporti vi costerà mediamente $30-35, quindi $140/mese. Siamo a quota $2000 ed abbiamo calcolato spese decisamente basilari. Visitate questo articolo per maggiori dettagli in merito.
C’è da ammettere comunque che chi ha davvero voglia di lavorare in Australia un lavoretto lo trova sempre, ma con pochi soldi in tasca vi ritroverete ad accettare paghe basse desiderosi di guadagnare qualcosa il prima possibile, ma… Siete davvero atterrati dall’altra parte del mondo per farvi sfruttare anche qui???

IMPARERÒ L’INGLESE SUL POSTO, LAVORANDO… IN TANTI MI HANNO DETTO CHE È MEGLIO!

Bene, quindi ti unirai a quei tanti che torneranno a casa senza aver imparato una parola d’inglese. Alle volte vogliamo solo illuderci che andrà cosí perchè ci conviene pensarla cosí… Innanzitutto dovremmo riflettere sul fatto che l’Australia è un paese la cui lingua madre è l’inglese, quindi per quale assurdo motivo dovremmo convincerci del fatto che “non sia poi cosí necessario”?????
Ammesso che riusciate ad approdare qui e a districarvi tra le faccende da sbrigare senza pronunciare una parola d’inglese, ci sarà ancora da tenere in considerazione che dovrete cercare un lavoro: ammettiamo che riusciate a strappare un lavoretto, quasi sempre in un ristorante italiano (già perchè senza parlare la lingua del posto si tratterà sempre e solo di un lavoretto), come pensate di comunicare con i vostri colleghi o con i clienti? Magari i colleghi possono anche essere italiani, ma sarà decisamente improbabile che tutti i vostri clienti siano in grado di parlare la nostra lingua!
Ragazzi non sottovalutate mai questo aspetto, l’Inglese “scolastico” (cosí come piace dire a molti) non basta più, non è mai bastato a dire il vero. Qui si tratta di vivere nel mondo reale, contrattare, sbrigare faccende e firmare contratti tutto rigorosamente in Inglese, non siate superficiali, l’Australia non è più quella di 20 anni fa, ed ora si può permettere di scegliere chi tener dentro e chi no.

Pensate solo che circa un terzo degli immigrati qui in Australia sono madrelingua Inglese poichè provenienti da Regno Unito, Canada, Stati Uniti, e che un’alta percentuale di loro poi, proviene da paesi in cui l’Inglese viene insegnato e praticato molto bene. Quindi, senza un buon Inglese, non riuscirete a reggere il confronto e non sarete neanche lontanamente competitivi.

imparare l'inglese - vadoavivereinaustralia.comCosa fare quindi? Armarsi di impegno e pazienza e farsi piacere questa lingua se è questo il paese che avete scelto per il vostro futuro. Imparatelo in Italia, in un corso d’inglese qui in Australia, negli Stati Uniti, in Sudafrica, guardando film ed ascoltando canzoni, insomma fatelo nel modo che preferite ma… IMPARATE L’INGLESE!

NON PASSERÒ UN ANNO IN OSTELLO

Non è una minaccia, e non è sempre cosí, ma molto spesso non è semplice per chi arriva con un working holiday visa ottenere un regolare contratto d’affitto, considerando anche quelle che sono le spese (che approfondiremo in un differente articolo). Pertanto il più delle volte ci si ritrova a dover fare la spola tra un ostello e l’altro alla ricerca di un letto.

All’inizio é normale e può anche essere divertente, ma dopo qualche mese potreste essere stanchi ed avrete bisogno della vostra privacy/tranquillitá. L’alternativa è quindi affittare una stanza, decisamente meno impegnativo e dispendioso, i prezzi variano in base alla cittá, alla zona, alla tipologia di appartamento, ai servizi inclusi e soprattutto in base al fatto che la camera sia condivisa o tutta per voi. Per un dettaglio sui costi degli affitti date un’occhiata a ‘Costo della vita in Australia’.

IO NON SONO UN BACKPACKER… SAPPIATE CHE QUELLA SARÀ LA VOSTRA MARCHIATURA A FUOCO

Diciamo pure che si tratta di una conseguenza immediata della permanenza in ostello, per lo più un’associazione di idee!
Spieghiamo innanzitutto cosa si intende con “backpacker”: Backpacker è un termine inglese utilizzato anche in italiano che sta ad indicare un modo di viaggiare indipendente e non organizzato. Deriva dall’inglese backpack, che significa zaino.
Il backpacker in genere si sposta per periodi lunghi con un budget limitato… (fonte: WIKIPEDIA).
Bene, di per sè la definizione non è neanche cosí negativa, anzi, da quasi un certo non so chè di avventuriero e trasgressivo, se non fosse per 3 motivi:
-Siete qui per cercare lavoro, non è dunque il miglior biglietto da visita apparire come uno che abbia voglia di andarsene a zonzo per l’Australia;
-Agli occhi dell’Australiano, il backpacker si accontenta di paghe inferiori alla media, ma anche agli occhi dell’Italiano, del Greco, dell’Egiziano etc…
-L’accezione data dagli australiani al termine “backpacker” è molto spesso negativa, in sintesi in Italiano lo tradurremmo con ‘rompicoglioni’.
Anche qui non vogliamo generalizzare, alcuni di voi non verranno mai etichettati come tali, altri ancora invece non desiderano altro che provare l’esperienza da ‘backpacker’, pertanto questo marchio non farà che inorgoglirli.

In ogni caso, non c’é da disperarsi particolarmente, se siete in gamba, non c’è etichetta che tenga.

backpackerfinal

TROVERÒ IL LAVORO DEI MIEI SOGNI

NO! E di nuovo… NO!
A meno che non siate la reincarnazione di Albert Einstein, il clone di Gualtiero Marchesi o di Renzo Piano, e in tutti e 3 i casi con un’ottima padronanza dell’Inglese, allora scordate pure di fare il lavoro che sognate (AH! E a meno che non siate pizzaioli o chef, per i quali c’è sempre un’alta richiesta).
Proprio cosí, questo è un punto da prendere in seria considerazione al momento di compiere la scelta di partire alla volta della terra dei canguri con il WHV: Se avete ottime esperienze nel campo dell’hospitality (quindi ristorazione, settore alberghiero) allora probabilmente riuscirete ad inserirvi nello stesso settore. Per tutto il resto, anche con una valigia di titoli ed esperienza acquisiti in Italia non avrete modo ALCUNO di inserirvi nel vostro ambito lavorativo prima di essere passati attraverso le esperienze di lavoro più umili in assoluto. Quindi che siate ingegneri, fisici o avvocati, preparatevi a considerare l’idea di andare a lavare un pò di piatti nel ristorante vicino il vostro ostello e di andare a guadagnare $18/ora in uno degli innumerevoli autolavaggi. Se non siete disposti ad accettare questa eventualità, meglio non partire.
Allora mi direte:”Ho sentito dire che in Australia medici, infermieri, idraulici e ingegneri son molto ricercati…”.

Vero! Verissimo, ma non quelli che arrivano con un working holiday visa, in quanto nonostante sia la strada più semplice da percorrere per atterrare in Australia e lavorare, non è certamente quella che riconoscerà la vostra professionalità ed esperienza.

Difatti chi intende addentrarsi in ambiti professionali deve valutare l’ipotesi dello Skilled Visa, ovvero un visto concesso a determinate figure altamente qualificate. Diversa ancora è poi la strada della Sponsorship, grazie alla quale un datore di lavoro può sponsorizzare una lavoratore, che deve però essere qualificato e ricoprire uno dei ruoli che rientra all’interno della sponsored occupation list. In questo articolo potete leggere tutte le novità riguardanti i visti.

Il più delle volte, se arrivate con WHV, vi ritroverete comunque a dovervi arrangiare per i primi tempi prima di cercare strade alternative. Fatevene una ragione, e non demordete.

L’ARTICOLO CONTINUA… QUI!

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